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La Plenaria del CGIE approva 30 Odg

ROMA\ aise\ – Trenta fra ordini del giorno e mozioni sono stati presentati, in alcuni casi discussi e tutti approvati, quasi sempre all’unanimità, dall’assemblea del Cgie nel corso dell’ultima serrata sessione di lavori della plenaria, questa mattina, alla Farnesina. A presentarli i primi firmatari, anche se spesso si è trattato di documenti frutto del lavoro delle Commissioni tematiche o continentali, con i problemi legati ai servizi consolari a farla da padrone.

Come nel caso dell’Odg, illustrato dal consigliere La Morte, con cui si chiede di restituire lo status di Consolato Generale a Montevideo, in Uruguay, Paese con una comunità italiana molto numerosa e “storicamente attiva”, che oggi ha raggiunto 138mila iscritti all’Aire. Approvato all’unanimità.

Tre gli odg presentati da Billè, due dei quali di natura consolare e tutti approvati all’unanimità.
Nel primo, per superare la “annosità” del problema “rilascio passaporti”, si propone di adottare il sistema britannico. Nel Regno Unito, infatti, la rilevazione dei dati biometrici avviene una sola volta nella vita, dopo gli 11 anni, ed è poi archiviata; in questo modo il rinnovo del passaporto può essere fatto direttamente on line, eliminando il problema della richiesta di appuntamento. Il passaporto viene poi inviato in qualunque luogo il cittadino risieda.

Il secondo odg riguarda l’apostille, procedimento semplificato che evita la legalizzazione di un atto presso un Consolato o un’Ambasciata straniera. Grazie alla Convenzione dell’Aja, prima, e a quella di Bruxelles, dopo, in alcuni Paesi l’apostille non è più necessaria e ciò, oltre ad accelerare il completamento delle pratiche, consente anche un risparmio in termini di costi per i connazionali. Non nel Regno Unito, dove gli atti pubblici per essere validi devono avere l’apostille. Billè ha dunque chiesto che la stessa misura sia adottata oltremanica.

Nel terzo odg, peraltro già presentato neola scorsa plenaria, il consigliere ha infine chiesto più risorse e più personale per il Consolato di Manchester.

Questione, quest’ultima, avanzata anche dal collega D’Angelo in un altro odg, che è stato perciò ritirato.
Lo Spid e il suo mancato funzionamento all’estero è al centro dell’odg presentato da Bracciali già un anno fa. “Il problema persiste” e dunque il consigliere ne ha chiesto nuovamente il ripristino. “Molti operatori italiani non hanno accesso allo Spid e non possono fare il loro lavoro a favore della comunità italiana all’estero e dei diritti di cui dovrebbe godere”, ha denunciato. Il documento è stato approvato all’unanimità.

Come pure l’odg, prima firmataria la consigliera Sorce, che, rilevando un aumento del fenomeno migratorio e di conseguenza degli iscritti Aire in Svizzera, ha chiesto la “definizione di un piano di stabilizzazione del personale a contratto determinato”, per sopperire alla mancanza di organico dei Consolati che “non sono in grado di rispondere alle esigenze” della comunità italiana in Svizzera.
La Svizzera è peraltro uno dei Paesi più interessati dal fenomeno dei lavoratori transfrontalieri, soggetti oggi ad una nuova discirminazione: l’istituzione di una nuova tassa sulla sanità “ingiusta, illegittima e contraria agli accordi fiscali tra Italia e Svizzera”. Lo ha denunciato il consigliere Raimondo nel suo odg in cui chiede la convocazione “secondo legge” del Tavolo Interministeriale, presieduto dal Ministero del Lavoro e di cui fa parte anche il Ministero degli Affari Esteri insieme al Ministero dell’Economia. L’assemblea ha approvato all’unanimità.

Unanimità anche per la richiesta di Arcobelli di aprire uno sportello consolare a Guayaquil, località della regione costiera dell’Ecuador, distante 10 ore da Quito, in una zona del Paese in cui la presenza di gruppi criminali legati ai cartelli della droga rappresenta un serio pericolo per i cittadini che si dovessero spostare per andare in Consolato.

Il presidente della V Commissione Promozione del Sistema Paese, Romagnoli, ha presentato un ordine del giorno, approvato all’unanimità, per l’aggiunta della dicitura “made in Italy” nel nome della Commissione stessa.

Mentre con il consigliere Mariani la questione consolare è tornata all’attenzione della plenaria. Nell’ordine del giorno che ha presentato, è stato chiesto al Maeci di progettare “a breve termine” l’apertura di un Vice Consolato a Malaga, che copra anche Cordoba e Almeria, in una circoscrizione dove si contano 15 mila iscritti Aire, da collegare al Consolato Generale di Madrid; e “a medio termine” un Vice Consolato a Palma di Maiorca per tutte le isole Baleari, 20mila qui gli iscritti all’Aire, da collegare al Consolato Generale di Barcellona. In entrambi in casi, ha rilevato Mariani, si tratta di zone dove alto è anche il numero di turisti italiani. È inoltre allo studio una modifica della circoscrizione di Barcellona, dalla quale si vorrebbe togliere la regione di Murcia per metterla alle dipendenze di Madrid, vista la minore distanza dalla capitale con cui è anche meglio collegata. Anche qui unanimità.

Ha sollevato qualche polemica l’ordine del giorno di Ferretti e la sua “gentile richiesta” al sottosegretario Silli, “che di mestiere ha la delega per gli italiani all’estero”, di essere più presente ai lavori della plenaria. Tutti d’accordo nella sostanza del messaggio, tanto più perché, come ha ricordato Conte, “l‘assemblea è stata fissata dopo aver sentito il sottosegretario”.

Il consigliere Gargiulo ha chiesto di elevare il Consolato onorario di Valparaiso, in Cile, a Sportello Consolare, aumentando di un impiegato “a carico del Maeci” il personale attualmente composto da una sola persona, “a carico del Consolato” per un totale di 15milia iscritti Aire; e ha ottenuto l’unanimità dei consensi.

Tre gli ordini del giorno illustrati da Pinto e anch’essi approvati all’unanimità.

Nel primo si chiedono “incentivi” per agevolare funzionari di ruolo nelle sedi consolari in cui ci siano “posti vacanti”, insieme alla riapertura di alcuni Vice Consolati Onorari, in particolare a Bahia Blanca.
Nel secondo si fa presente che in Bolivia esiste solo la Cancelleria consolare a La Paz, presso l’Ambasciata, che dista 850km e 16 ore di macchina da Santa Cruz de la Sierra, città dove risiede il 72% della comunità italiana nel Paese, che conta 5mila iscritti Aire.

Nel terzo odg si chiede “uniformità” nelle pratiche e nelle procedure dei servizi consolari delle diverse sedi e circoscrizioni consolari di uno stesso Paese e in particolare in Argentina.
In un odg approvato all’unanimità, Romanello ha ricordato che da anni i Comites attendono di avere una Pec istituzionale, senza alcun risultato.

Su un altro fronte, Ciavaglia ha voluto mettere nero su bianco “l’impegno” di tutto il Cgie e delle rappresentanze diplomatiche in occasione delle celebrazioni della Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo e, più in generale, delle varie “catastrofi” – da Marcinelle a Monongah a Mattmark – che ieri come oggi sollevano l’attualissimo tema della sicurezza sul lavoro. All’odg, condiviso unanimamente dall’assemblea, ha fatto seguito la segretaria generale Prodi, che ha invitato ad approntare “un calendario” di tutte le celebrazioni “da condividere”.

L’odg presentato da Campanale ha ricordato la “riduzione dei fondi” destinati agli enti promotori dal decreto attuativo 1247 Circolare 4 che ha messo a “serio rischio” la liquidità e i progetti degli stessi enti. Ha ottenuto l’unanimità dell’assemblea la richiesta di “ripristinare il precedente decreto attuativo” e l’interezza dei fondi.

A nome di tutti i consiglieri Cgie della Germania, Scigliano ha illustrato l’odg in cui si avanza una richiesta di finanziamento allo Sportello Consolare di Saarbrucken, dove è aumentato il carico di lavoro. Approvato all’unanimità.

È stato invece recepito dal CdP l’ordine del giorno di Boccaletti che ha chiesto alla Dgit la costituzione di comitato di valutazione interno al Cgie che vigili sul rispetto del nuovo Regolamento approvato ieri in plenaria.

Con l’odg presentato da Alciati è tornato il tema della “poca uniformità” nelle procedure consolari, in questo caso segnalate in Brasile, per cui è stata chiesta e approvata all’unanimità “l’adozione di un vademecum unico per i principali servizi consolari”.

Ancora problemi con i servizi consolari, il rinnovo dei documenti e le società private intermediarie cui spesso ricorrono i connazionali stremati. In un odg, approvato all’unanimità, Carmignani ha chiesto al Maeci un “aumento delle risorse umane e logistiche” nei Consolati ma anche di “monitorare” le sedi che registrano tempi di attesa maggiore. Inoltre l’onore della richiesta dovrebbe essere “totalmente a controllo pubblico, senza intermediari”.

La Commissione Scuola e Cultura ha presentato una mozione per il ritorno del capitolo 3153, quello degli enti promotori di lingua e cultura, dalla Direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale alla “casa madre” che, ha detto Conte presentando il documento, è la Direzione generale per gli italiani all’estero. Il compianto Michele Schiavone lo aveva già chiesto al segretario generale della Farnbesina Guariglia, che però l’aveva rifiutata. Oggi l’assembla plenaria ha impugnato di nuovo la richiesta all’unanimità.

Sempre Conte e sempre in tema di enti promotori ha presentato un odg per chiedere l’istituzione di un tavolo permanente tra gli enti stessi e la Direzione Generale competente. E anche qui ha incassato l’unanimità.

Ha chiuso infine la carrellata di votazioni il consigliere Lodetti con ben quattro ordini del giorno, elaborati dalla Commissione di nomina governativa con un impronta spiccatamente politica perché rivolti direttamente al Parlamento italiano.

Nel primo, approvato all’unanimità, si parla di passaporti e si chiede di concludere velocemente l’iter parlamentare della proposta di legge che consentirebbe di reivestire parte delle percezioni consolari per migliorare i servizi dei Consolati stessi.

Nel secondo si parla di sanità e della necessità di estendere oltre i 90 giorni e non solo per casi urgenti la copertura sanitaria dei cittadini italiani che, a causa di mancate convenzioni bilaterali, abbiano perso il diritto alla salute quando rientrano in Italia. Anche qui unanimità.

Un voto contrario, quello del consigliere Carmignani, ha incassato invece l’ordine del giorno con cui è stato chiesto di approvare al più presto il provvedimento con cui si vuole “equiparare il regime fiscale” per la prima casa tra residenti in Italia e all’estero.

Tre astenuti per l’altro odg con cui si è chiesto al parlamento di “velocizzare gli interventi normativi che prevedono la validità illimitata della carta d’identità e del passaporto” per gli over 70. un provvedimento richiesto anche dal Gruppo di lavoro capitanato da Scigliano – e di cui Lodetti fa parte -, che ha espresso insieme ad altri due colleghi il proprio disappunto per questa sovrapposizione.

La pace e l’unanimità sono tornate con la votazione sul quarto e ultimo ordine del giorno con cui si è chiesto al Parlamento l’esame e l’approvazione della proposta di legge di Porta (Pd) atta a contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi, attraverso agevolazioni amministrative e fiscali che trasformino la nuova ondata di emigrazione in “mobilità circolare”. (r.aronica\aise) 

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