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Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria

 Palazzo del Quirinale, 26/01/2024 (II mandato)

Rivolgo un saluto di benvenuto ai Presidenti del Senato, della Camera dei deputati, del Consiglio dei ministri, della Corte costituzionale.

Ringrazio per i loro interventi il Ministro Valditara, la Presidente Di Segni, la Dottoressa della Seta. E Sami Modiano che è stato abbracciato da tutti i presenti.

Un ringraziamento a Sara Zambotti, ad Alessandro Albertin, a Gabriele Coen e al suo gruppo, a Rai Storia per il filmato e, a nome di tutti, vorrei inviare un augurio per la sua salute a Tatiana Bucci.

A tutti i presenti un saluto, sapendo che sono fortemente coinvolti in questo momento di memoria.

“La storia della deportazione e dei campi di concentramento non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: ne rappresenta il fondamento condotto all’estremo, oltre ogni limite della legge morale che è incisa nella coscienza umana”. Con queste parole, un sopravvissuto all’inferno di Auschwitz, Primo Levi, scolpiva, nel 1973, il giudizio sulle radici e sulle responsabilità prime dello sterminio organizzato e programmato ai danni di donne e uomini definiti di razze inferiori, il più grave compiuto nella storia dell’umanità.

Il Presidente Mattarella alla celebrazione del “Giorno della Memoria”

 Il più abominevole dei crimini, per gravità e per dimensione –  il genocidio di milioni di persone innocenti –  commesso a metà dello scorso secolo nel cuore della civile Europa, dove già da molto tempo gli ideali di libertà, di rispetto dei diritti dell’uomo, di tolleranza, di fratellanza, di democrazia si erano diffusi, e venivano proclamati e largamente praticati.

Il senso di incredulità registrato di fronte a quanto accaduto in quegli anni sventurati, accanto al pudore dei sopravvissuti, rinchiusisi, in un primo momento, nel silenzio, traeva la sua origine anche da una concezione ottimistica della Storia e della natura dell’uomo.

L’uomo del Novecento – immerso nel tempo della ragione, della fiducia incondizionata nell’avanzamento della scienza, della cultura, della tecnica – mai avrebbe pensato di trovarsi di fronte a un tornante così tragico; mai avrebbe concepito la possibilità di una simile regressione: mentre si confidava – come veniva conclamato – in un’alba radiosa per l’umanità, si trovò improvvisamente precipitato nelle tenebre più fitte. 

Auschwitz spalancava – e spalanca tuttora – i suoi cancelli su un abisso oltre ogni immaginazione. Un orrore assoluto, senza precedenti – cui null’altro può essere parificato – ideato e realizzato in nome di ideologie fondate sul mito della razza, dell’odio, del fanatismo, della prevaricazione. Un orrore che sembrava inconcepibile tanto era lontano dai sentimenti che normalmente si attribuiscono al genere umano.

Eppure Auschwitz e tutto il meccanismo di sterminio –  che ha inghiottito milioni di ebrei, e anche appartenenti al popolo Romanì, omosessuali, dissidenti, disabili, testimoni di Geova –   sono stati concepiti e realizzati da menti umane. Menti che, per quanto perverse, hanno sedotto, attratto e spinto alla complicità centinaia di migliaia di persone, trasformate in “volenterosi carnefici” secondo la lucida definizione di Daniel Goldhagen.

Eppure le ideologie di superiorità razziale, la religione della morte e della guerra, il nazionalismo predatorio, la supremazia dello Stato, del partito, sul diritto inviolabile di ogni persona, il culto della personalità e del capo, sono stati virus micidiali, prodotti dall’uomo, virus che si sono diffusi rapidamente, contagiando gran parte d’Europa, scatenando istinti barbari e precipitando il mondo intero dentro una guerra funesta e rovinosa.

“Siamo uomini – ammoniva ancora Primo Levi – apparteniamo alla stessa famiglia umana a cui appartennero i nostri carnefici”, dimostrando “per tutti i secoli a venire quali insospettate riserve di ferocia e di pazzia giacciano latenti nell’uomo dopo millenni di vita civile.”

Nel buio più fitto, nella lunga e oscura notte dell’umanità, prendendo a prestito un’immagine di Elie Wiesel, tante piccole fiammelle hanno indicato una strada diversa dall’odio e dalla oppressione.

Sono stati i “Giusti”, secondo una terminologia cara al popolo ebraico perseguitato. Persone che, per motivazioni diverse, hanno rischiato la propria vita e talvolta l’hanno perduta per mettere in salvo cittadini ebrei dalla furia omicida nazifascista. Un lungo elenco di nomi, quasi ottocento – come abbiamo ascoltato – quelli finora accertati in Italia, una costellazione di luci e di speranza che continua a rassicurare sul destino dell’umanità.

Persone tra le più disparate: donne e uomini, laici e religiosi, partigiani, appartenenti alle forze dell’ordine, funzionari dello Stato, intellettuali, contadini. Accomunati dal coraggio, dalla rivolta contro la crudeltà, dal senso di umanità. 

C’è chi ha nascosto e protetto, chi ha falsificato documenti e liste, chi ha aiutato a espatriare. Migliaia di gesti, grandi e piccoli, di ribellione contro il conformismo e contro l’ideologia imperante.

Abbiamo ricordato quest’oggi qualche nome: da Giorgio Perlasca a Gino Bartali e gli altri che, nel video e nelle letture, sono stati riproposti alla nostra riconoscenza.

Desidero citarne alcuni altri che hanno condiviso il tragico destino della deportazione delle persone che hanno tentato di salvare.

Odoardo Focherini, amministratore del giornale cattolico Avvenire d’Italia; Torquato Fraccon, partigiano, morto a Dachau insieme al figlio; il domenicano, padre Giuseppe Girotti; Calogero Marrone, capo ufficio anagrafe del comune di Varese, Giovanni Palatucci, reggente della questura di Fiume; Andrea Schivo, agente di custodia nel carcere San Vittore di Milano. Scoperti e arrestati dai nazifascisti hanno concluso la vita nei lager tedeschi.

Di fronte alla barbarie, di fronte all’ingiustizia, tutte queste persone non hanno girato la testa, non hanno volto lo sguardo altrove.

Hanno sconfitto, innanzitutto dentro loro stessi, la paura, l’inerzia complice, l’indifferenza che, come ci ricorda spesso Liliana Segre – cui rivolgo un pensiero affettuoso a ottant’anni della sua deportazione –  è la più perniciosa delle colpe.

I “Giusti” hanno dimostrato, a rischio della propria vita e di quella delle loro famiglie, che il senso di umanità, se rettamente coltivato, resiste in ogni condizione e supera persino i confini del tempo e della morte. Ci hanno insegnato, anche di fronte a tragedie immani, il valore salvifico dei gesti di coraggiosa solidarietà. Perché, per ripetere anch’io questa mattina il celebre detto del Talmud, “chi salva una vita salva il mondo intero.”

L’esempio dei Giusti rischiara la nostra via e il nostro percorso. E consente di ritessere quella trama di fiducia nel genere umano che con la costruzione dei campi di sterminio sembrava per sempre distrutta.

Tuttavia, di fronte a questi esempi di altruismo, di coraggio, di abnegazione, risaltano ancor di più i crimini commessi da altri uomini e altre donne, in nome di regimi dittatoriali e brutali.

Celebrare doverosamente i Giusti non deve far dimenticare i tanti, troppi ingiusti: i pavidi, i delatori per denaro, per invidia o per conformismo; i cacciatori di ebrei; gli assassini; gli ideologi del razzismo.

Non c’è torto maggiore che si possa commettere nei confronti della memoria delle vittime che annegare in un calderone indistinto le responsabilità o compiere superficiali operazioni di negazione o di riduzione delle colpe, personali o collettive.

Non si deve mai dimenticare che il nostro Paese, l’Italia, adottò durante il fascismo – in un clima di complessiva indifferenza –  le ignobili leggi razziste: il capitolo iniziale del terribile libro dello sterminio; e che gli appartenenti alla Repubblica di Salò collaborarono attivamente alla cattura, alla deportazione e persino alle stragi degli ebrei.

Un portato inestinguibile di dolore, di sangue, di morte sul quale mai dovremo far calare il velo del silenzio. I morti di Auschwitz, dispersi nel vento, ci ammoniscono continuamente: il cammino dell’uomo procede su strade accidentate e rischiose.

Lo manifesta anche il ritorno, nel mondo, di pericolose fattispecie di antisemitismo: del pregiudizio che ricalca antichi stereotipi antiebraici, potenziato da social media senza controllo e senza pudore.

La nostra Costituzione dispone con chiarezza: tutti i cittadini sono portatori degli stessi diritti.

La presenza ebraica è stata fondamentale per lo sviluppo dell’Italia moderna e nella formazione della Repubblica.

Le comunità ebraiche italiane sanno che l’Italia è la loro casa e che la Repubblica, di cui sono parte integrante, non tollererà, in alcun modo, minacce, intimidazioni e prepotenze nei loro confronti.

Anche ai nostri giorni, la ruota della storia sembra talvolta smarrire la sua strada, portando l’umanità indietro, a tempi e stagioni che mai avremmo pensato di dover rivivere.

Le conquiste della pace e delle libertà democratiche sono esaltanti e vanno salvaguardate di fronte a risorgenti tentazioni di risolvere le controversie attraverso il ricorso alla guerra, alla violenza, alla sopraffazione.

Parole d’ordine, gesti di odio e di terrore sembrano di nuovo affascinare e attrarre, nel nostro Continente ma anche altrove.

Su questo occorrerebbe compiere un’approfondita riflessione: indagando le motivazioni che spingono numerose persone a coltivare in modo inaccettabile simboli e tradizioni di ideologie nefaste e minacciose, che hanno portato all’umanità soltanto dolore, distruzione, morte.

Va richiamata, a questo riguardo, l’importanza decisiva della cultura, dell’istruzione. Di quanto – ad esempio – sono preziose le collaborazioni di studio e ricerca tra le Università, sempre positive; sempre fonte di avanzamento di civiltà, al di sopra di ogni frontiera. Sempre affermazione del carattere della cultura, che unisce e non può separare.

 Il fanatismo, religioso o nazionalista, che, mosso da antistoriche e disumane motivazioni, non tollera non soltanto il diritto ma neppure la presenza dell’altro, del diverso, ritiene di poter imporre la sua visione con la forza, la guerra e la violenza, violando i principi fondamentali del diritto internazionale e della civiltà umana.

Siamo di fronte a un nuovo “crinale apocalittico” per usare un’espressione cara a Giorgio La Pira.

 In alcune zone del mondo, in un’epoca così travagliata come la nostra, sembra divenuta impossibile non soltanto la convivenza, ma persino la vicinanza.

Assistiamo, nel mondo –ripeto -, a un ritorno di antisemitismo che ha assunto, recentemente, la forma della indicibile, feroce strage antisemita di innocenti nell’aggressione di terrorismo che, in quella pagina di vergogna per l’umanità, avvenuta il 7 ottobre, non ha risparmiato nemmeno ragazzi, bambini, persino neonati. Immagine di una raccapricciante replica degli orrori della Shoah.

Siamo convinti che i giacimenti di odio siano stati ingigantiti da parole e atti spietati, persino blasfemi. Il sogno di una pace, sancita dal reciproco riconoscimento e rispetto delle tre religioni monoteiste figlie di Abramo, appare lontano – forse come non è mai stato in tempi recenti – ma rimane l’orizzonte di un riscatto di questa parte del mondo, e non soltanto di questa.

Guardiamo a Israele come Paese a noi vicino e pienamente amico, oggi e in futuro, per condivisione di storia e di valori. Siamo e saremo sempre impegnati per la sua sicurezza.

Sentiamo crescere in noi, di giorno in giorno, l’angoscia per gli ostaggi nelle mani crudeli di Hamas.

L’angoscia sorge anche per le numerose vittime tra la popolazione civile palestinese nella striscia di Gaza.

Anzitutto per l’irrinunziabile rispetto dei diritti umani di ciascuno, ovunque. E anche perché una reazione con così drammatiche conseguenze sui civili, rischia di far sorgere nuove leve di risentimenti e di odio.

Può accrescere gli ostacoli per il raggiungimento di una soluzione capace di assicurare pace e prosperità in quella regione, così centrale nella storia dell’umanità e così martoriata.

Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato.

Ci ostiniamo a rimanere fiduciosi nel futuro dell’umanità. Nella convinzione profonda che un futuro intriso di intolleranza, di guerra e di violenza, non sia il desiderio iscritto nelle coscienze delle donne e degli uomini.

I Giusti, con il loro coraggio, con la loro speranza e il loro sacrificio ci indicano la direzione e ci esortano ad agire, con determinazione e a tutti i livelli, contro i predicatori di odio e contro i portatori di morte. 

I Giusti italiani sono tra le radici migliori della nostra Repubblica. Per questo li celebriamo e li onoriamo, tutti insieme, come popolo italiano e come comunità, oggi, nel Giorno della Memoria.

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«Polvo»: Una profunda reflexión teatral sobre la violencia contra la mujer en el Centro Cultural de Arte Moderno

El próximo domingo 26 de noviembre, a las 5:00 p.m., el Centro Cultural de Arte Moderno en La Castellana se convertirá en el epicentro de una experiencia teatral transformadora con la presentación de «Polvo«. Esta obra, escrita por el renombrado dramaturgo Saverio La Ruina, dirigida por el maestro Orlando Arocha y protagonizada por los talentosos actores Marielena González y Rafael Romero, ha cautivado al público, agotando todas sus entradas para esta única función.

La obra, un diálogo íntimo entre un hombre y una mujer, se erige como un testimonio conmovedor en un momento crucial: se suma a la conmemoración de la «Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne» establecida por la Organización de las Naciones Unidas en 1999. En este contexto, «Polvo» busca arrojar luz sobre la responsabilidad colectiva en la erradicación de la violencia de género, reafirmando la necesidad de una sociedad que promueva la igualdad y el respeto como pilares fundamentales.

La trama de «Polvo» se sumerge en la decadencia de una relación inicialmente prometedora, desentrañando la progresiva espiral de reclamos, agresiones y manipulaciones del hombre hacia la mujer. Esta obra profundiza en las sutilezas y peligros de la violencia de género, mostrando cómo el control y la manipulación corroen la identidad y autonomía de la mujer, reduciéndola a un estado de sumisión. La historia, llena de silencios y miedos, plantea cuestionamientos sobre el amor, la posesión y la confusión entre celos y afecto en nuestra sociedad.

Orlando Arocha, director de renombre en la escena teatral venezolana, destacó la importancia de esta obra al desvelar los intrincados entramados donde se gestan estas manifestaciones de violencia. Destacó que el teatro tiene el poder de manifestar en vivo realidades que a veces preferimos ignorar, profundizando en las complejidades de la violencia contra la mujer.

Marielena González, la actriz principal, expresó el compromiso y la relevancia de este proyecto, subrayando la importancia de no normalizar conductas dañinas y hacer un alto frente a cualquier forma de maltrato. Además, extendió un cálido mensaje a la Presidenta del Consejo de Ministros de Italia, Honorable Georgia Meloni, agradeciéndole por su apoyo y destacando la importancia de la colaboración internacional en la difusión de mensajes necesarios para la sociedad.

Antonio Iachini comentó que esta obra «Polvo» es un proyecto escalable: «Lo llevaremos a todos los rincones de la comunidad venezolana e italiana en Venezuela y en los cinco continentes, siempre de la mano de las instituciones italianas y de los países donde se encuentren los italianos residenciados en el mundo. Somos casi 60.000.000 de italianos fuera de Italia y esta es una labor mundial.
La cultura y las artes se alzan como herramientas fundamentales para generar conciencia y transformación social. «Polvo» emerge como un testimonio vivaz y necesario en la lucha contra la violencia de género, invitando a la reflexión y al cambio cultural imperativo para una sociedad más justa y equitativa.

El Consejero General de los italianos en el exterior (CGIE) realizará esta presentación especial en colaboración con la Embajada de Italia en Venezuela, los Consulados de Italia en Caracas y Maracaibo, el Instituto Italiano de Cultura de Caracas, el Italian Trade Agency (ITA), los Comites de Caracas, Oriente y Occidente junto a la Cámara de Comercio Venezolano – Italiana (CAVENIT) y la Società Dante Alighieri, con el patrocinio de Dr. Construcción.

Carlos Villino, Antonio Iachini, Concetta Cenci

Un swing de tradición y colaboración:COMITES y CGIE destacan en el III Torneo de Golf CAVENIT

Los Comites de Venezuela (Caracas, Puerto Ordaz y Maracaibo) y el Consejo General de los italianos en el Extranjero (CGIE), dos instituciones comprometidas con la comunidad ítalo-venezolana, se destacaron en el III Torneo de Golf CAVENIT, un evento benéfico organizado por la Cámara de Comercio Venezolano – Italiana en apoyo a la Asociación Civil Casa De Italia. Este torneo tuvo lugar el pasado jueves, 19 de octubre, en el prestigioso Lagunita Country Club y contó con la participación de 108 golfistas bajo la modalidad de SCRAMBLE por pareja.

La Casa De Italia de Caracas, con su emblemática sede construida en 1955 por el arquitecto italiano Domenico Filippone, se encuentra en proceso de rescate, y este torneo se convirtió en una contribución significativa para preservar su valioso patrimonio. El evento contó con el auspicio de la Embajada de Italia y el Consulado General de Italia en Venezuela, subrayando la importancia de las relaciones bilaterales entre Venezuela e Italia.

Lidia Bruttini, presidenta de CAVENIT, expresó con entusiasmo: “Estamos emocionados de celebrar la III edición del Torneo de Golf que organiza la Cámara de Comercio Venezolano – Italiana en el mes de octubre. Este evento se ha convertido en un símbolo de prestigio y relevancia para nuestra comunidad. El golf es un deporte con una proyección internacional incomparable, y Europa destaca como uno de los máximos exponentes de esta disciplina. Al igual que en otros continentes, el golf es un lenguaje universal que une a personas de todas las nacionalidades y culturas.”

Bruttini agregó: “Es un alegría muy grande ver la participación de todas las autoridades y patrocinadores de renombre que se han unido a esta iniciativa. Cuando entramos en el club y vemos tantos colores y caras felices, sabemos que estamos en el camino correcto. Esto no es solo un torneo de golf, es una celebración de la amistad ítalo-venezolana y un recordatorio de la importancia de preservar nuestra herencia y tradiciones. A medida que avanzamos en esta tercera edición, lo hacemos con un sentido de orgullo y gratitud por lo que hemos logrado juntos.”

La importancia de la comunidad italiana en el exterior como Embajadores de Italia

Nicola Occhipinti, Cónsul General de Italia en Venezuela, compartió con gratitud su aprecio por el III Torneo de Golf CAVENIT. En sus palabras, destacó el hermoso evento y expresó su agradecimiento tanto a CAVENIT como a cada uno de los jugadores que participaron en la competición. El Cónsul General subrayó la importancia de los patrocinadores y cómo su contribución fue fundamental para hacer posible esta destacada contienda.

Además, Occhipinti hizo hincapié en el rol fundamental que desempeñan los italianos en el extranjero, al considerarlos embajadores de Italia en todo el mundo. Cada uno de ellos, al llevar consigo la riqueza de la cultura y la herencia italiana, contribuye a fortalecer los lazos entre Italia y otros países, tejiendo una red de amistad y cooperación que trasciende fronteras.

El Cónsul General también compartió su profundo orgullo al haber participado en este torneo, un evento que no solo es un escenario de competición deportiva, sino también un espacio donde se celebran la amistad y los lazos culturales entre Venezuela e Italia. En sus palabras finales, extendió un cálido “abrazo italiano” como un gesto de unidad y solidaridad entre las dos naciones, concluyendo con un vigoroso “Viva Venezuela, Viva Italia” que resalta la importancia de mantener y fortalecer estas conexiones en el futuro

Fortaleciendo la herencia italiana a través de alianzas culturales y sociales

Para el COMITES y el CGIE, esta colaboración representa el inicio de una red de solidaridad que enfatiza la capacidad de ambas instituciones para fortalecer lazos culturales y compromiso social a través de alianzas estratégicas. Además, demuestra su profundo arraigo con la cultura y la herencia italiana, destacando la relevancia de preservar un patrimonio invaluable.

Carlos Villino, presidente del Comites Caracas, enfatizó la importancia de valorar la historia que ha llevado a insistir en la preservación del patrimonio representado por la Casa De Italia. “Hoy me honro en trabajar alineado con todas las instituciones italianas en pro de la Casa De Italia, un símbolo de la italianidad que ha perdurado a lo largo de muchos años”.

El presidente del Comites Caracas resaltó que la Casa De Italia, tiene un valor histórico y cultural incalculable, y es esencial que se trabaje en su restauración para devolverle la majestuosidad que tuvo en su momento. “Esta casa es un testimonio de la riqueza de la herencia ítalo-venezolana y un reflejo de la época y el estilo que formaban parte de su historia. Debemos ser pioneros en considerar el entorno de los monumentos como un elemento digno de conservación”, subrayó.

Carlos Villino concluyó expresando su profundo honor de pertenecer a la Casa De Italia y de que el Comites esté contribuyendo a su recuperación. La perseverancia en la preservación de este patrimonio es un homenaje a las generaciones pasadas y un legado para las futuras, que podrán apreciar y aprender de la historia ítalo-venezolana en su esplendor.

Antonio Iachini, Consejero General de los Italianos en Venezuela, subrayó la importancia de comprender y valorar el patrimonio cultural de diferentes comunidades como un medio para fomentar el diálogo entre culturas y promover el respeto hacia otros modos de vida. “La riqueza del patrimonio cultural  no se limita a la manifestación cultural en sí, sino que radica en el valioso acervo de conocimientos y técnicas que se transmiten de generación en generación”, destacó Iachini.

El Consejero General resaltó que esta transmisión de conocimientos tiene un valor social y económico significativo, beneficiando tanto a grupos sociales minoritarios como a los mayoritarios de un Estado. Además, subrayó que esta transmisión es igualmente relevante tanto para países en desarrollo como para los países desarrollados. “El patrimonio cultural es un legado invaluable que enriquece nuestras vidas y nuestras comunidades”, afirmó Iachini.

Iachini expresó su profundo orgullo por representar al Sistema Paese junto a las instituciones italianas en Venezuela y su satisfacción al apoyar la Casa De Italia, una institución que ha sido apreciada desde la infancia. “Estamos comprometidos en revitalizar esta destacada institución de la mano del presidente de la Asociación Civil Casa De Italia Caracas, Paolo Calandro. A través de esta colaboración, estamos fortaleciendo la herencia ítalo-venezolana y promoviendo la continuidad de nuestras tradiciones culturales”, concluyó Antonio Iachini.

Paolo Calandro, presidente de la Asociación Civil Casa De Italia, subrayó la importancia del patrimonio cultural al destacar que es “tradicional, contemporáneo y viviente a un mismo tiempo”. Calandro enfatizó que el patrimonio cultural no se limita a las tradiciones heredadas del pasado, sino que también engloba usos urbanos contemporáneos que son característicos de diversos grupos culturales. “Este patrimonio es un reflejo de la diversidad y la evolución de nuestras culturas a lo largo del tiempo”, afirmó.

El presidente de la Asociación Civil Casa De Italia también resaltó la importancia de la comunidad en la preservación del patrimonio cultural. “El patrimonio cultural solo puede ser considerado como tal, si es reconocido como parte integral de la identidad de las comunidades, grupos o individuos que lo crean, mantienen y transmiten. Sin este reconocimiento y respeto por las voces y las perspectivas de las comunidades, nadie más puede decidir qué expresiones o usos forman parte de su patrimonio”, subrayó Calandro.

Además, Calandro expresó su gratitud por el apoyo brindado por las instituciones italianas, incluyendo la Embajada y el Consulado de Italia, así como la colaboración de CAVENIT en la organización del Torneo de Golf en el Lagunita Country Club. Este evento permitió a la Casa De Italia obtener una visibilidad importante en su proceso de recuperación y preservación, y representa un ejemplo destacado de cómo la comunidad ítalo-venezolana se une para salvaguardar su patrimonio cultural.

“La Ryder Cup 2023: Impulsando el golf en Italia y más allá”

El torneo también rindió homenaje a la reciente Ryder Cup 2023 en Italia, que ha impulsado el turismo de golf en el país. Según la Federación Italiana de Golf, se espera un aumento del 15% en el número de visitantes internacionales que practican este deporte en Italia en el próximo año, lo que confirma el éxito de la promoción de Italia como un destino de golf de clase mundial.

La Ryder Cup ha colocado al país de la bota en el mapa como un destino destacado para los amantes del golf y ha mejorado significativamente su imagen. Esto destaca el papel fundamental del deporte en la promoción de destinos turísticos a nivel internacional.

Representando la excelencia del Made in Italy en el mundo

El III Torneo de Golf CAVENIT no solo fue un evento deportivo de prestigio, sino también una plataforma que promocionó la industria “Made in Italy” en Venezuela. En el área de “Hoyo 19” del club, los afiliados de la Cámara de Comercio, patrocinadores y marcas italianas tuvieron la oportunidad de presentar sus bienes y servicios, lo que facilitó la creación de valiosos contactos de negocios y colaboraciones futuras.

Made in Italy” es una etiqueta que trasciende fronteras y define sectores clave como la moda, el diseño, la gastronomía y, por supuesto, el sector industrial. Representa un sello de calidad, fiabilidad, creatividad, imaginación y un amor por los detalles que hace que los productos italianos sean inconfundibles y admirados en todo el mundo

Los asistentes y jugadores disfrutaron de la exquisita gastronomía italiana, que incluyó una variedad de degustaciones de pastas, vinos y aperitivos. La ceremonia de premiación, conducida por la presidenta de Cavenit, Lidia Bruttini, en compañía de autoridades diplomáticas italianas y representantes de las empresas patrocinadoras, fue un momento especial en el que se reconocieron los logros y el esfuerzo de los participantes.

Ferrari en el III Torneo de Golf CAVENIT

Ferrari, una de las marcas de automóviles más prestigiosas y reconocidas a nivel mundial, se enorgulleció de apoyar por primera vez el III Torneo de Golf CAVENIT, organizado por la Cámara de Comercio Venezolano – Italiana. Marco Longinotti Buitoni, presidente y CEO de Maranello Motorsport y representante de Ferrari en Venezuela, expresó su agradecimiento y entusiasmo por esta colaboración.

Longinotti Buitoni destacó un hecho interesante que conecta la historia de la CAVENIT y Ferrari, señalando que la Cámara de Comercio fue fundada en 1954, mientras que el primer Ferrari llegó a Venezuela en 1952. “Tenemos prácticamente la misma edad”, comentó Longinotti, subrayando la coincidencia en el tiempo de ambas instituciones y su compromiso con la promoción de las relaciones comerciales y culturales entre Italia y Venezuela.

Además, felicitó a todos los jugadores participantes en el torneo y, en particular, a los ganadores del primer y segundo premio en dos categorías específicas. Los afortunados ganadores tendrán la oportunidad de experimentar la emoción de un test drive con un Ferrari de carrera en la pista de Turagua en un próximo evento, que sin duda será un momento memorable para los amantes del automovilismo y la velocidad.

Sergio Pininfarina, una figura emblemática y representativa del “Made in Italy” a nivel global, dejó una huella indeleble en cada aspecto de los automóviles Ferrari. Su contribución al prestigio y esplendor de Italia en la industria automotriz es innegable. El icónico “Cavallino Rampante,” el famoso emblema de Ferrari, ha llegado a ser un símbolo de potencia, elegancia y excelencia técnica que definen esta legendaria casa automotriz.

En palabras de Marco Longinotti Buitoni, “Ferrari representa la excelencia, la pasión y la innovación, y estamos encantados de ser parte de este evento. Esta colaboración es un reflejo de nuestra dedicación a la comunidad y un tributo al espíritu de Sergio Pininfarina, cuyo legado sigue inspirándonos a alcanzar nuevas alturas. Ferrari siempre ha sido un símbolo de fuerza y poder, y estamos emocionados de compartir esa emoción con los amantes del golf y del motor en este evento único”.

Uniendo Tecnología e Identidad: El III Torneo de Golf CAVENIT

Esta competencia es un ejemplo de cómo el deporte se une a la pasión cultural, científica y empresarial para dar vida a proyectos que promueven la cultura italiana en el mundo. Continuamos avanzando, adaptándonos a nuevas formas de relaciones humanas, investigación y negocios.

El III Torneo de Golf CAVENIT no solo demostró el poder del deporte y la cooperación institucional para fortalecer lazos culturales, sino también resaltó el compromiso compartido de preservar la rica herencia ítalo-venezolana. Las instituciones COMITES y CGIE jugaron un papel crucial en esta destacada iniciativa que une a ambas comunidades en un objetivo noble de rescate y preservación del patrimonio.

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La Semana de la Cocina Italiana en el mundo tuvo su cita con el centro histórico de Caracas

La octava edición de la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo abrazó con calidez a todos los asistentes en el restaurante Galipán ubicado en la Esquina de San Jacinto, un enclave que no solo deleitó con su arquitectura, sino que también susurró la historia de Venezuela a través de las calles del centro histórico de la capital. Fue una celebración que honró la unión de culturas entre las regiones de Sicilia, Abruzzo y Caracas, destacando la importancia de una alimentación de calidad y el buen gusto. Esta experiencia culinaria resaltó la influencia positiva que la cocina tiene en nuestra identidad y bienestar, convirtiéndose en un tributo a la riqueza cultural a través de los sabores.

Por primera vez, esta festividad que celebra la cultura culinaria italiana en más de 75 países en simultáneo, tuvo un debut especial al llegar al epicentro de Caracas, frente a la emblemática plaza El Venezolano. Organizada por la Embajada de Italia en Venezuela, el Consulado de Italia en Caracas y Maracaibo, el Instituto Italiano de Cultura de Caracas, el Instituto de Comercio Exterior, el COM.IT.ES, el Consejo General de los Italianos en el Exterior (CGIE) y la Cámara de Comercio Venezolano-Italiana, tuvo como objetivo destacar la identidad caraqueña.

En el corazón de Caracas, entre la plaza El Venezolano, la Plaza Bolívar y las instituciones representativas, se plasma el arraigo de la comunidad italiana en la urbe. Caracas, ese epicentro cultural, ha acogido y compartido la esencia italiana de generación en generación. Este reconocimiento de pertenencia no solo honra su identidad como hermanos italianos, sino que también resalta con orgullo su conexión con Venezuela, afirmando con entusiasmo que son parte de esta tierra.

Encuentro de culturas en el plato: un viaje culinario de Italia a Venezuela

La cita del pasado jueves 16 de noviembre fue organizada por el COMITES y el Consejo General de los Italianos en el exterior (CGIE), convocando a las autoridades de las instituciones diplomáticas así como a los representantes gubernamentales y amigos de la prensa nacional para rendir un tributo a la fusión de culturas a través del Sistema Paese.

La velada estuvo protagonizada por los chefs que nos acompañaron y por el sentimiento de hermandad que nos unió, Veneziano Gourmet dirigida por Matilde Veneziano y Maurilio Magaldi manifestaron que fue un verdadero gusto haber participado en un evento tan especial y con una iniciativa tan original, unir dos culturas y que mejor manera que a través de la comida. Un evento lleno de alegría y felicidad, en uno de los lugares más bellos, un clásico caraqueño donde se encuentra este hermoso restaurante. Matilde comentó: “Así como soy yo, una mezcla de un siciliano con una venezolana, presentamos un arancini de asado negro con queso telita y uno de los alimentos más nobles que puede existir como la arepa la presentamos rellena de caponata, antipasto típico siciliano. Entre otras cosas que presentamos para un público realmente especial fue el Sfincione palermitano y la parmigiana de berenjenas”.

“Salsiccia Italia” de Fabio Bovanini se mostró orgulloso y comentó que esta convocatoria significó una oportunidad única para dar a conocer una parte de nuestra gama de productos de alta calidad a todas las autoridades e invitados que nos acompañaron en esa tarde, demostrando que somos capaces de reproducir de manera fiel las recetas tradicionales familiares de nuestra región Abruzzo, aprendidas a lo largo de tantos años. Agradecemos a todas las personas que hicieron este evento posible, para dejar siempre en alto lo que representa la cocina italiana en el mundo, una referencia del buen comer.

Mario Dell Erario y su esposa Linda Carrabba a cargo de la Pastelería Del Corso donde los postres no son solo exquisitas creaciones, sino auténticas obras maestras presentó un tributo personal a las regiones de la bella Italia: Cannoli relleno de ricotta y fruta y Cassatine que fusiona capas de bizcocho empapado en licor con un relleno cremoso de ricotta, realzado por frutas confitadas y decoración de mazapán, los grandes representantes de los postres sicilianos, el clásico Bocconotti Abruzzesi rellenos de mermelada de uvas Montepulciano , con chocolate cacao, nueces y vino cotto, que se puede degustar de un solo bocado y Mini Pesche abruzzese, pequeños dulces italianos que emulan la forma de un durazno, con sabores a crema pastelera, crema chocolate y al típico licor Alkermes.

Sabor y Legado: La esencia de la Navidad en la cocina venezolana

El Chef Jhosman Paredes, nativo del Estado Táchira con una perspectiva arraigada en la culinaria venezolana, ha convertido la elaboración de esta degustación en un homenaje a las tradiciones festivas del país. Su creación, que presenta la icónica hallaca, el irresistible pan de jamón, la refrescante ensalada navideña y el suculento pernil, encapsula la esencia misma de las celebraciones navideñas en Venezuela, trascendiendo los trasfondos individuales de cada persona. Esta exquisita amalgama de sabores no solo constituye un tributo a las costumbres culinarias arraigadas en la cultura venezolana, sino que también proclama con un orgullo innato que este plato es un componente esencial de la identidad y el legado colectivo del país.

Navidad Sin Gluten: opciones deliciosas para celíacos

En el marco de esta festividad, la diversidad alimentaria emergió con fuerza al presentar una innovadora propuesta: degustaciones de hallacas navideñas elaboradas con harina de plátano y exquisitos dulces criollos libres de gluten, de la autoría del Imperio sin Glúten. Este enfoque hacia la alimentación alternativa es una respuesta a la creciente conciencia sobre la enfermedad celíaca, una condición que afecta aproximadamente a una de cada 100 personas. Para aquellos que sufren esta afección, seguir una dieta exenta de gluten no es solo una opción, sino una necesidad imperativa para salvaguardar su bienestar, dado que carecen de la capacidad de digerir y absorber esta proteína presente en muchos alimentos convencionales. Esta iniciativa no solo destaca la creatividad culinaria, sino que también abraza la inclusión, ofreciendo opciones deliciosas y respetuosas con las necesidades de aquellos con restricciones dietéticas.

Celebrando la integración: comunidad italiana y venezolana en Caracas

El Encargado de Negocios a.i. de Italia en Venezuela, Giuseppe Giacalone, destacó la trascendencia del evento organizado por el Consejero General de los Italianos en el Exterior, a cargo del Ingeniero Antonio Iachini, junto al COMITES y las instituciones italianas, resaltando la VIII Semana de la Cocina Italiana en el mundo. Expresó que este evento no solo es una oportunidad para disfrutar de platos italianos, sino para enfatizar el valor enogastronómico, un auténtico pilar de la cultura italiana con relevancia histórica, social y económica. Destacó la defensa de la originalidad de los productos, subrayando su relevancia económica.

Además, extendió una cálida bienvenida al diputado de la Asamblea Nacional, Herick Goicoechea, destacando la importancia de mantener la colaboración a nivel institucional y comercial para fortalecer los lazos entre ambos países. Giacalone enfatizó que la Semana de la Cocina Italiana no se limita a un solo evento, sino que se extiende durante varios días con un programa oficial que abarca diversas ubicaciones en Venezuela, disponible para consulta en el sitio web www.semanadelacocinaitaliana.com.ve.

Por su parte, el diputado de la Asamblea Nacional Herick Goicoechea, Secretario de Desarrollo Económico de la Alcaldía de Caracas declaró “La Semana Gastronómica de Italia es un motivo de orgullo para la capital venezolana, una manifestación culinaria que enaltece nuestras raíces. La cultura italiana ha dejado una huella profunda en Venezuela, sus platos como el spaghetti con caraotas son una muestra de ese legado culinario que nos ha enriquecido. La comunidad italiana ha sido leal y ha forjado lazos fuertes con nuestra sociedad, convirtiendo esta tierra en un reflejo de la diversidad y riqueza italiana. Esta tierra sigue siendo fértil en esperanza y oportunidades económicas, y con la colaboración entre la Alcaldía, la Cámara de Comercio Venezolano-Italiana, no solo abriremos un pequeño rincón italiano en Caracas, sino muchos otros. Estamos retomando esperanzas en nuestras relaciones con Italia y simplificaremos pasos para fomentar la inversión italiana en nuestra ciudad. Mi agradecimiento eterno por el legado gastronómico y cultural que han compartido con todos los venezolanos y, en particular, con los caraqueños. ¡Felicitaciones y un abrazo!”.

El Cónsul General de Italia en Venezuela, el Dr. Nicola Occhipinti, expresó que “Participar en la VIII Semana de la Cocina Italiana en el mundo es un placer inmenso. Nuestro amigo y hermano diputado expresó con cariño y sinceridad aspectos que forman parte de la historia de Venezuela, como la integración humana a través de numerosos matrimonios entre venezolanos e italianos. Nuestro desafío es mostrar la formidable diversidad de la gastronomía italiana, en cada región y sus platos típicos compartidos por chefs que viajan entre países, enriqueciendo así nuestro legado culinario. Es un honor, a través de Francesco Maniá en el Consulado de Caracas y Nello Petito en Maracaibo, servir a esta maravillosa comunidad italiana, completamente integrada en esta tierra que nos ha acogido con los brazos abiertos. Agradezco a Antonio Iachini y al COMITES por organizar este maravilloso evento y espero que se celebren muchos más. Quiero subrayar que en la historia no ha existido un consejero del Consejo General de los Italianos en el exterior tan dinámico en pro de la comunidad italiana como Antonio Iachini.”

Fortaleciendo lazos: Instituciones Italianas en Caracas

El Consejero general de los Italianos en el Exterior, el Ingeniero Antonio Iachini tomó la palabra para expresar con mucha emoción: “Es un privilegio y un honor contar con la integración de la comunidad venezolana en nuestro espacio, un pequeño rincón de Caracas que acoge con cariño a la comunidad italiana. Reconozco el excepcional esfuerzo del Instituto Italiano de Cultura de Caracas, representado por el Dr. Andrea Baldi. Este logro refleja el arduo trabajo cultural realizado por nuestra Embajada y las instituciones asociadas, mereciendo un aplauso para el Instituto de Cultura.

Asimismo, agradezco a los distinguidos representantes de los colegios paritarios en todo el país, especialmente al Cavaliere y Consejero Claudio Milazzo, liderando el colegio Bolívar y Garibaldi. Su labor en la enseñanza del idioma italiano ha beneficiado a muchos jóvenes venezolanos, brindándoles la oportunidad de dominar el cuarto idioma más importante del mundo.

Quiero expresar mi gratitud a mis compañeros consejeros del COMITES en Caracas, Oriente y Occidente por su incansable esfuerzo. En diciembre celebraremos 24 meses de acción conjunta, un logro que destaca el compromiso activo de la comunidad italiana para contribuir al desarrollo de nuestro país, Venezuela. En esta tarde llena de emociones, extendamos nuestra solidaridad y apoyo a la selección de fútbol Vino Tinto en su competencia. ¡Vamos todos por Venezuela!”

Las Huellas del COMITES, como puente entre Italia y Venezuela

En el emotivo encuentro, el vicepresidente del Comites de Caracas, Giuseppe Di Cera, expresó su felicitación a Antonio Iachini por el exitoso evento de la cocina italiana, celebrado tanto en Caracas como en diversas ciudades del mundo. Reconoció la presencia de destacadas figuras como el cónsul Dr. Occhipinti, Francesco Maniá, el Encargado de Negocios a.i. de Italia Giuseppe Giacalone, Lidia Bruttini, presidenta de CAVENIT, y agradeció a los consejeros por su contribución en la promoción de la lengua y la cultura italo-venezolana.

El consejero José Lombardo elogió el trabajo del COMITES y de Antonio Iachini, enfocados en el fortalecimiento de la cultura italiana y venezolana, ofreciendo su apoyo continuo. Rita Amelii, con gratitud, rememoró el vínculo entre Italia y Venezuela, destacando la fusión gastronómica presente en su hogar. Por su parte, Fiorindo Marozzi resaltó la riqueza de la cultura italiana más allá de los clichés, evidenciada en la diversidad de su industria, música y comida, siendo esta última un ejemplo palpable de su esencia.

Iachini, destacó la labor conjunta de los 12 consejeros del COMITES de Caracas, así como el esfuerzo colaborativo con los COMITES de Oriente y Occidente, formando un equipo de 36 consejeros comprometidos. Destacó la colaboración entre instituciones italianas y venezolanas, resaltando la celebración de la gastronomía como un ejemplo de esta unión, llevada a cabo frente a la plaza El Venezolano.

Representación de la inclusión y compromiso social del CGIE y los COMITES

El Consejero Iachini subraya la relevancia de la presencia del connacional Armando Grappone en el evento, enfocando la atención en la inclusión y la transformación. Destaca el compromiso del CGIE y los COMITES con los menos privilegiados y su impulso por una cultura más inclusiva. Residenciado en los Valles del Tuy, Grappone aporta una riqueza cultural al pequeño rincón italiano en Venezuela. Expresando su arraigo como caraqueño con raíces italianas, enfatizó la amalgama entre ambas culturas durante el evento. Además, resalta el logro de su hijo como primer flautista de la Orquesta Sinfónica Venezuela, patrimonio artístico de la nación. Su participación simboliza la unión entre las tradiciones venezolanas e italianas en un evento de trascendencia para ambas comunidades.

Notas que convergen: encuentro musical

En medio del festín y el júbilo, la confluencia musical entre dos naciones cobró vida, invitándonos a recorrer las tradiciones que anidan en cada hogar venezolano. Desde lo lírico hasta los merengues caraqueños, pasando por las gaitas y el pop italiano, el ambiente se llenó con una mezcla contagiosa de melodías que resonaron en cada rincón, incitando a todos los presentes a entonar al unísono con alegría contagiosa. Temas como “Sarà perché ti amo”, “O sole mio”, “Carmen la que contaba 16 años”, y “Funiculì, funiculà”, junto a otras piezas como “Mamma”, “Volare (Nel Blu di Pinto di Blu)”, “Sin Rencor”, y “Canto a Caracas” de nuestro querido Billos Frómeta, se convirtieron en un himno colectivo que irradió felicidad y espíritu festivo. Las interpretaciones estuvieron a cargo de tres tenores: Cristo Vassilaco, Luis Ramirez, Jeremyh Fuentes y una soprano: Daniela Medina, mientras la destreza en el acordeón del Grupo Armonía, liderado por Antonio de Vincenzo y José Palomares, resonó con temas como “O sole mio” y “L’italiano vero”.

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Llega a Venezuela la VIII Semana de la Cocina Italiana en el Mundo

Con múltiples actividades en todo el país

Desde el 13 al 26 de noviembre se celebrará en Venezuela la VIII Semana de la Cocina Italiana en el Mundo, el evento anual de carácter internacional que se lleva a cabo simultáneamente en más de 75 países, bajo el auspicio del Ministerio de Relaciones Exteriores y de Cooperación Internacional de Italia. En Venezuela está organizado por la Embajada de Italia en Venezuela, el Consulado General de Caracas, el Consulado de Maracaibo, el Instituto Italiano de Cultura, la Oficina ICE, el COM.IT.ES, el CGIE y la Cámara de Comercio Venezolano-Italiana.

La VIII Semana de la Cocina Italiana en el Mundo está dedicada a la divulgación y promoción de las tradiciones culinarias históricas (Cucina delle Radici) del país, de la Dieta Mediterránea, con su estilo de vida saludable, de los productos itálicos de denominación protegida y controlada, y la nominación de la Cocina Italiana a patrimonio UNESCO.

Encargado de Negocios de la Embajada de Italia en Venezuela, Giuseppe Giacalone

El lema central de esta octava edición es “A la mesa con la cocina italiana: el bienestar con gusto”, reforzando el vínculo entre la salud y los principales elementos de la gastronomía regional, que goza de una altísima variedad de insumos garantes de una dieta equilibrada. Se busca así promover un estilo nutricional beneficioso tanto para los ciudadanos comunes como para los atletas y deportistas.

Variedad de actividades para celebrar

En Venezuela se diseñó una programación especial de alrededor de 40 eventos, entre cenas, degustaciones, talleres, cursos y conferencias que se llevarán a cabo en la ciudad de Caracas y en los Estados Aragua, Bolívar, Carabobo, Lara, Monagas y Zulia. Se involucrará a restaurantes, escuelas de cocinas, y algunos espacios únicos como la Universidad Central de Venezuela.

Además de la acostumbrada óptica culinaria, habrá también un interesante enfoque histórico que resaltará los orígenes de una cocina que comenzó hace unos 3000 años. En este marco se dictará una conferencia sobre Caterina De’ Medici y su aporte a la evolución de la gastronomía italiana y se distribuirá una innovadora publicación en forma de comics, que narra una tradición que pasó por los etruscos, los romanos, los árabes en Sicilia, la Edad Media, el Renacimiento y la incorporación de los alimentos añadidos llegados de América. Esta producción de la Academia Italiana de la Cocina (www.accademiaitalianadellacucina.it) llega a nosotros gracias al aporte del Instituto Italiano de Cultura.

Como invitada especial la VIII Semana de la Cocina Italiana en el Mundo tendrá a la chef Rita Monastero, autora de múltiples títulos de cocina y reconocida estilista gastronómica. Conocida como LovelyCheffa®, Monastero se ha dedicado a recuperar recetas de platos olvidados de la tradición italiana, ha sido vicedirectora editorial de la revista de cocina italiana “Q.B. quantobasta”, contribuye frecuentemente con artículos y entrevistas en la prensa italiana, es invitada habitual en programas de radio y televisión, y es vocera de la Asociación Ascoltami, que asiste a niños dentro del espectro autista y a sus familias.

Italianismos en el mundo

Paralelo a las actividades presenciales, a partir del 13 de noviembre estará disponible la serie de ochos videos “Italianismos en el mundo”, realizada por la Casa Artusi con la colaboración del Ministerio de Relaciones Exteriores y de Cooperación Internacional de Italia.

El Material podrá verse a través de los canales YouTube de la Casa Artusi, (www.casartusi.it/italianismi) y la página https://semanadelacocinaitaliana.com.ve/

En la página web del evento, estará disponible el cronograma detallado de todos los eventos programados en el marco de la VIII Semana de la Cocina Italiana en el Mundo.

Rueda de Prensa

El CGIE se une a la lucha para eliminar la violencia contra la mujer con la presentación de la pieza teatral Polvo

Bajo la dirección del maestro Orlando Arocha, los primeros actores Marielena González y Rafael Romero abordarán sin rodeos el tema de la violencia, tanto física como verbal, que sufren millones de mujeres en todo el mundo. La periodista Caterina Valentino realizará una presentación especial para esta obra escrita por Saverio La Ruina. Las personas interesadas en disfrutar de la función, pueden asistir sin ningún costo

El Consejo General de los italianos en el Exterior (CGIE) conmemorará el Día Internacional para la Eliminación de la Violencia Contra la Mujer con la puesta en escena de Polvo, diálogo entre un hombre y una mujer, del dramaturgo Saverio La Ruina, para exponer este problema de salud pública de alcance global bajo los reflectores del Centro Cultural de Arte Moderno, de Caracas, en una única función el domingo 26 de noviembre, a las 5:00 pm.

Flyer

Bajo la dirección del maestro Orlando Arocha, los primeros actores Marielena González y Rafael Romero abordarán sin rodeos el tema de la violencia, tanto física como verbal, que sufren millones de mujeres en todo el mundo. La periodista Caterina Valentino realizará una presentación especial para esta pieza teatral, que también explora la incapacidad de las víctimas para alzar su voz, lo que a menudo las lleva a perder su propia humanidad. Este proyecto escénico busca crear conciencia sobre estos temas, promover un cambio social y fomentar el sano desarrollo de las mujeres. 

El CGIE realizará esta presentación especial en colaboración con la Embajada de Italia en Venezuela, los Consulados de Italia en Caracas y Maracaibo, el Instituto Italiano de Cultura de Caracas, el Italian Trade Agency (ITA), los Comites de Caracas, Oriente y Occidente junto a la Cámara de Comercio Venezolano – Italiana (CAVENIT) y la Società Dante Alighieri, con el patrocinio de Dr. Construcción.    

Sistema Paese

Con esta función teatral las instituciones del Sistema Paese en Venezuela se unen a la conmemoración de la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne,” establecida por la Organización de las Naciones Unidas el 25 de noviembre de 1999. En este evento, se resalta de manera enfática la responsabilidad que recae sobre todos la erradicación de la violencia de género. Este mensaje pone de relieve la importancia de que la sociedad fomente la igualdad y el respeto, proporcionando una plataforma para promover un cambio cultural necesario.

Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

Por el liderazgo femenino

Como Consejero General de los Italianos en el Exterior y  vicepresidente del Grupo 1 ante el Ministerio italiano de Asuntos Exteriores, Antonio Iachini promueve “Il ruolo delle donne: partecipazione e parità di genere”, con el propósito de fortalecer y promover el liderazgo, la participación y el desarrollo de las mujeres italianas en un contexto global.

“Nuestro objetivo con esta propuesta teatral es sensibilizar al púbico ante las formas de violencia de género y concentrarnos en la prevención de cualquier manifestación de violencia, en apoyar a las víctimas, en superar el tabú y la discriminación alrededor de esta problemática que tiene graves consecuencias físicas, económicas y psicológicas sobre las mujeres y las niñas, al impedirles participar plenamente y en condiciones de igualdad en la sociedad”, aseguró Iachini.  

Nicola Occhipinti, cónsul general de Italia en Venezuela
Nicola Occhipinti, Cónsul General de Italia en Venezuela

Para el encargado de Negocios de la Embajada de Italia en Venezuela, Giuseppe Giacalone, “es fundamental que todas las personas seamos conscientes de las causas de la violencia en contra de la mujer, de las múltiples formas en que se manifiesta y de las graves implicaciones humanas, sociales y económicas que tiene. Afrontar este problema como sociedad nos permite mitigarlo y prevenirlo”.

“La violencia contra las mujeres está muy extendida en los escenarios menos pensados, y de acuerdo con las Naciones Unidas, es una de las violaciones más generalizadas de los derechos humanos en todos los países del mundo. Lograr un cambio para evitar que esto siga sucediendo es posible. La sociedad organizada y las instituciones tenemos el deber de contribuir con esta  lucha”, aseveró Nicola Occhipinti, cónsul general de Italia en Venezuela.   

Relación de poder

Polvo, diálogo entre un hombre y una mujer, es una obra del actor, dramaturgo y director de teatro italiano Saverio La Ruina, estrenada en el año 2015, que cuenta por episodios la historia de una pareja profundamente violentada por el hombre de la relación. Él (Rafael Romero) utiliza algunos episodios del pasado de ella (Marielena González) para manipularla, tomando el control de la relación hasta reducirla a una partícula inferior, incapaz de rebelarse a su dominio. 

Desde que la pareja comienza a salir, algo va mal: Él le hace reproches y reclamos, que al principio son muy sutiles, pero que con el tiempo se tornan cada vez más agresivos, más invasivos y más denigrantes. 

ARnaldo Arocha
Orlando Arocha, director de la Caja de Fósforos

Orlando Arocha dirigirá la puesta en escena enfocada en el texto de la obra, para que su mensaje llegue con contundencia al público. El aspecto actoral cobrará vital importancia, con una propuesta sin muchos elementos escenográficos, para enfocarse en el tema central: la violencia de la que es víctima una mujer por parte de un déspota. 

Conciencia reflexión y debate

La periodista y empresaria venezolana-italiana Caterina Valentino, quien ha compartido públicamente episodios dolorosos de su vida como víctima de la violencia, realizará una presentación especial para la obra.

El objetivo es generar conciencia, reflexión y debate a partir de la pieza teatral, para que este tipo de situaciones no se presenten en la vida real. El CGIE y las instituciones del Sistema Paese quieren desempeñar un rol activo para contribuir responsablemente con la promoción de la erradicación de la violencia contra las mujeres.

La función será el domingo 26 de noviembre, a las 5:00 p.m., en el Centro Cultural de Arte Moderno (conocido anteriormente como Centro Cultural BOD), en La Castellana, Caracas. Las personas interesadas en disfrutar de la función, sin ningún costo, pueden reservar su lugar registrándose en el siguiente enlace https://forms.gle/tKX6L1vSKYEFP2PC9

Los asistentes a la obra podrán apoyar la lucha contra la violencia de género, depositando una contribución en un biombo en la entrada de la sala dispuesto para la recolección de fondos.